Il banner offline

Internet non esiste, come scrive Mafe De Baggis, e oggi ne ho avuto una prova eccezionale.

Meno di un mese fa sul mio blog personale ho scritto un post dedicato ai negozi di quartiere e dell’e-commerce. Il mio intento era semplicemente quello di scrivere una pagina di diario con le mie riflessioni “ad alta voce” sull’e-commerce e su come alle volte si cerchi l’esperienza online senza pensare nemmeno per un secondo che nel commercio di prossimità ci sono storie che valgno la pena di un acquisto. Stessa cosa, del resto, che fa chi ha un’attività tradizionale: non pensa proprio che la sua storia, lavorativa e familiare, possa dare un valore aggiunto al prodotto/servizio che vende.

Ma per fortuna ci sono le contaminazioni e le persone che hanno voglia di parlare online, offline, ovunque.

E così questa mattina sono entrata nella copisteria sotto casa per stampare le mie fatture di febbraio e ho trovato sul bancone un A3 con un’immagine che mi ricordava qualcosa: era il mio post. L’avevano stampato e stavano aspettando che io passassi da loro per chiedermi una cosa. Mi hanno ringraziata per quanto ho scritto e hanno chiesto il permesso di mettere in vetrina quel foglio A3 con le mie parole scritte sopra.

Ed è così che ho avuto il mio primo banner pubblicitario. Non immaginavo che sarebbe stato pubblicato offline.

Due parole su Pinterest

 Si parla sempre di più di Pinterest e oggi ho letto una nota su Facebook che mi è molto piaciuta per semplicità e chiarezza.

L’autore è Alberto Boselli ed ecco le sue parole:

“Pinterest è un “nuovo” Social Network. Nuovo tra virgolette perché in realtà è già diffuso da tempo, ma qui da noi lo cominciamo a conoscere solo ora.

Per iscriversi occorre un invito da parte di qualcuno già iscritto o inviato direttamente dal sito (che però in questo caso richiede qualche giorno).

Dopodiché, ciascun utente può creare uno o più Board, cioè lavagne a tema, sulle quali appuntare dei Pin, cioè delle immagini caricate direttamente dal PC o catturate da un sito. In questo caso l’immagine mantiene il link alla pagina originaria dalla quale proviene.

Sotto ad ogni immagine ci può essere un Commento di chi l’ha pinnata, cioè pubblicata, o di altri che l’hanno vista e vogliono dire qualcosa. Questo assomiglia molto a Facebook, così come la possibilità di assegnare un semplice Like al Pin.

Simili a Twitter sono invece i concetti di Repin, con il quale si ripinna su una propria board un Pin pubblicata in origine da un altro utente, e il Following. Chiunque può seguire altri utenti, o integralemente, o limitatamente ad una o più board.

L’account può essere collegato a Facebook e/o a Twitter per far sì che, al momento della pubblicazione di un Pin, venga inviato automaticamente un aggiornamento di stato e/o un Tweet.

Queste sono solo le informazioni di base, chi volesse provare mi trova qua.

PS: Pin non c’entra nulla con il codice segreto del bancomat. Qui significa “puntina da disegno”.”

Alberto oltre che su Pinterest si può seguire anche su:

Facebook

Google+

Twitter

Su Pinterest ci sono anch’io, eccomi qua.

Un caso: i nuovi minimi e l’esempio fattura.

Questo post potrebbe essere il primo della sezione “euristica”.

Sul mio blog personale tengo una rubrica che si chiama Easy Fisco. In quello spazio tratto con parole semplici alcune tematiche fiscali.

mammaeconomia è un blog nato il 19 marzo 2011 che registra una costante crescita che vivo e osservo con interesse. Inoltre è la mia palestra euristica, appunto, e mi serve per imparare e sperimentare.

Ed è sperimentando che ho trovato il “filone d’oro”. Un post di Easy Fisco che sta facendo numeri da capogiro per un piccolo blog personale:

Nuovi Minimi: indicazioni operative ed esempio fattura

Si tratta di un post semplice, piuttosto breve, ma che contiene la formula segreta per un buon post:

– titolo con le parole chiave più ricercate del momento (esempio, fattura, minimi)

– un forte legame con l’attualità

– un contenuto praticamente ed immediatamente utile

Che dire, spero di ripetermi al più presto perché si tratta di contenuti che hanno un duplice risvolto: la soddisfazione personale, contatti per collaborazioni (e sta avvenendo).

 

Perché inviare la solita mail di auguri?

Inauguro con questo post il mio nuovo blog, un po’ più professional di mammaeconomia

Visto che siamo in periodo di feste affronto uno dei temi più scottanti del momento: le mail di auguri a fornitori e clienti.

Trattasi di un momento di spam eccezionale, considerando che magari si ricevono quando si è già in fase di disintossicazione da tecnologia, e ci si ritrova con la casella “arredata” di stelle ed alberelli che nemmeno la galleria di Milano!

Ma perché non sfruttare l’occasione per fare qualcosa di diverso?

Un’azienda con cui collaboro mi ha chiesto una mail di auguri speciale e insieme abbiamo ideato un video-messaggio di auguri che contenesse anche informazioni utili per i destinatari.

Ho accettato con entusiasmo questo lavoro e tra riprese e montaggio ho anche imparato qualcosa.

Buona visione!