Il banner offline

Internet non esiste, come scrive Mafe De Baggis, e oggi ne ho avuto una prova eccezionale.

Meno di un mese fa sul mio blog personale ho scritto un post dedicato ai negozi di quartiere e dell’e-commerce. Il mio intento era semplicemente quello di scrivere una pagina di diario con le mie riflessioni “ad alta voce” sull’e-commerce e su come alle volte si cerchi l’esperienza online senza pensare nemmeno per un secondo che nel commercio di prossimità ci sono storie che valgno la pena di un acquisto. Stessa cosa, del resto, che fa chi ha un’attività tradizionale: non pensa proprio che la sua storia, lavorativa e familiare, possa dare un valore aggiunto al prodotto/servizio che vende.

Ma per fortuna ci sono le contaminazioni e le persone che hanno voglia di parlare online, offline, ovunque.

E così questa mattina sono entrata nella copisteria sotto casa per stampare le mie fatture di febbraio e ho trovato sul bancone un A3 con un’immagine che mi ricordava qualcosa: era il mio post. L’avevano stampato e stavano aspettando che io passassi da loro per chiedermi una cosa. Mi hanno ringraziata per quanto ho scritto e hanno chiesto il permesso di mettere in vetrina quel foglio A3 con le mie parole scritte sopra.

Ed è così che ho avuto il mio primo banner pubblicitario. Non immaginavo che sarebbe stato pubblicato offline.

Questa voce è stata pubblicata in Euristica e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Il banner offline

  1. mammachetesta ha detto:

    Cavolo che soddisfazione!!!

Lascia un commento